Il progetto
La serie di opere intitolata Reliquiari Contemporanei nasce da una riflessione profonda sul legame tra il passato e il futuro, tra il sacro e il profano, tra il tangibile e l’effimero. In un’epoca in cui la tecnologia permea ogni aspetto della nostra esistenza, mi sono chiesto: dove risiede oggi il sacro? Quali reliquie lasceremo alle generazioni future?
I reliquiari, nella loro natura duplice, mi hanno sempre affascinato. Questi oggetti, contenitori di frammenti di santi o simboli divini, sfidano la razionalità: sono al contempo tangibili e trascendenti, concreti e spirituali. Ho voluto trasportare questa tensione in un piano contemporaneo, dove il sacro si cela nei frammenti del nostro stesso progresso: codici binari, sequenze di DNA, algoritmi. Elementi che, al di là della loro funzione tecnica, raccontano di una nuova mitologia digitale.
Le opere, realizzate attraverso un linguaggio visivo che richiama l'estetica pittorialista del primo '900, cercano di evocare una nostalgia che non appartiene a nessun tempo specifico. Il bianco e nero ambrato, i graffi e i bordi consumati non sono solo un omaggio alle antiche lastre fotografiche, ma un modo per conferire alle immagini un’aura di atemporalità, come se fossero reliquie di un futuro perduto.
Il processo creativo combina tecniche digitali avanzate con una sensibilità artigianale. Ogni immagine è costruita come un reliquiario: una struttura moderna e minimale che racchiude al suo interno un frammento simbolico, sia esso un codice o una sequenza luminosa. Il risultato è un dialogo tra opposti: sacro e tecnologico, passato e futuro, reale e virtuale.
Questa serie non intende fornire risposte, ma invitare a una riflessione: cosa veneriamo oggi? In un mondo sempre più frammentato e virtuale, possiamo ancora trovare tracce di divinità nell'umano, nel digitale, o nell'ibrido che siamo diventati?
Reliquiari Contemporanei è, per me, una ricerca di senso. È un viaggio nel mistero della nostra epoca, alla scoperta di quelle reliquie invisibili che portiamo con noi, senza sapere quanto divino vi si possa nascondere.
La serie si compone di sette opere, un numero scelto con intenzione. Il 7 è un simbolo universale, presente nelle culture e nelle religioni di ogni tempo. Un filo invisibile che collega il terreno al divino.
Nelle tradizioni religiose, il 7 è sinonimo di perfezione e spiritualità. Nel Cristianesimo, Dio completò la creazione in sette giorni, consacrando il settimo come giorno di riposo e riflessione. Nell’Ebraismo, il 7 rappresenta la pienezza e la luce divina, mentre nell’Islam è legato ai sette cieli e ai riti del pellegrinaggio.
Anche nella natura, il 7 ha una presenza costante. I sette giorni della settimana scandiscono il nostro tempo. I sette colori dell’arcobaleno racchiudono la bellezza universale, e le sette note musicali formano l’armonia che muove il nostro spirito.
In ambito esoterico, il 7 rappresenta il ponte tra il materiale e il trascendente. È il numero dei sette pianeti classici dell’astrologia, dei sette metalli dell’alchimia e dei sette chakra che regolano il nostro equilibrio interiore. È un simbolo di esplorazione e ricerca spirituale, che ci spinge a guardare oltre il visibile.
Anche nella storia e nella mitologia, il 7 ritorna come simbolo di vastità e meraviglia. Dai sette mari che evocano l’infinito, alle sette colline di Roma, fino alle sette meraviglie del mondo antico.
Ma il 7 non è solo un simbolo. È un invito a riflettere. Nei Reliquiari Contemporanei, diventa una chiave per decifrare frammenti di sacralità nascosti nel progresso umano. Frammenti che risiedono nei codici, negli algoritmi e nelle reliquie del nostro tempo.
Legenda
1. Reliquiario del Codice Sacro
"Questo reliquiario custodisce l'essenza immateriale del nostro tempo: un frammento di codice binario, la lingua universale delle macchine. Come un’antica pergamena digitale, il codice si dissolve in polvere dorata, simboleggiando l’effimera sacralità della conoscenza tecnologica."
2. Il Cuore dell’Intelligenza Divina
"Sospeso in una teca geometrica, un cuore biomeccanico pulsa con una vita artificiale. Inciso con frammenti di un algoritmo misterioso, questo cuore è un reliquiario della nuova spiritualità: l'incontro tra carne, metallo e pensiero sintetico."
3. L’Occhio Sintetico del Profeta
"L’occhio cibernetico, incastonato in un reliquiario barocco, guarda silenziosamente oltre il presente. I suoi raggi olografici creano simboli arcani, come se stesse svelando verità nascoste di un futuro ancora da scrivere."
4. La Spirale del DNA Sacro
"Un’elica di DNA, composta da luce e metallo, ruota lentamente all’interno di una fragile struttura di cristallo. Questo reliquiario racchiude il codice della vita, ricordandoci che ciò che è biologico e ciò che è artificiale sono sempre più intrecciati in un disegno divino."
5. La Reliquia dell’Apocalisse Digitale
"Un frammento di circuito stampato, consumato dal tempo e incastonato in un reliquiario cerimoniale. Questa reliquia di un’apocalisse digitale è un ammonimento e un simbolo: anche il progresso può essere effimero, ma non per questo meno sacro."
6. La Teca delle Memorie Perdute
"Un cubo fluttuante di dati criptati, sospeso nel vuoto di una teca traslucida. Ogni linea di luce che emana sembra raccontare storie dimenticate, frammenti di vite che esistono solo come tracce digitali in un reliquiario della memoria collettiva."
7. La Luce dell’Algoritmo Divino
"All’interno di un triangolo luminoso, un algoritmo pulsa con una luce indecifrabile. Le sue linee di codice sembrano più preghiere che calcoli, invocazioni digitali che si intrecciano con il divino, trasformando il linguaggio delle macchine in una nuova forma di sacralità."
© Marco Mattiuzzi