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Esploriamo l'opera del 1591 di Cornelis Cornelisz van Haarlem

L'Enigmatico 'Miracolo di Haarlem': Analisi e Mistero

Un'immagine che a prima vista la si classificherebbe come licenziosa, un ironico strizzare l'occhio (in questo caso potremmo dire strizzare un seno!) su cosa succede dietro le austere mura dei conventi.

I temi che descrivono la dissolutezza dei costumi sono ben evidenti: peccati di gola (i succosi frutti), l'ubriachezza (la coppa colma di vino), la lussuria (il palpeggiamento del seno da parte del monaco). Anche l'espressione della monaca che pare in estasi non certamente mistica pare avvalorare questa interpretazione.

Ma forse il dipinto, del 1591 e conservato attualmente nel Frans Hals Museum ad Haarlem, di Cornelis Cornelisz van Haarlem (1562-1638), pittore olandese esponente del Manierismo, va letto in altro modo...

Infatti pare descriva il "Miracolo di Haarlem", una leggenda alquanto curiosa che vede protagonista una monaca accusata di aver partorito di nascosto.

In fondo non ci discostiamo molto dalle dicerie che circolavano sui liberi costumi delle monache (e dei monaci e religiosi in generale), ma qui il monaco non starebbe palpeggiando il seno con intenti lascivi, lo sguardo distaccato lo confermerebbe, ma allo scopo di verificare se strizzato ne fosse uscito del latte, così da provare la recente maternità.

Ed è qui che il miracolo avviene: al posto del latte esce vino, così che la monaca viene scagionata e riacquista la sua purezza.

Di conseguenza il vino contenuto nel calice e la frutta prendono aspetti positivi, d'altra parte i miracoli servono a questo!

Resta il dubbio di come abbiano accettato senza fiatare il fatto che il seno producesse vino... ma anche in questo caso quando si ha a che fare con un miracolo non si può mettere in dubbio alcun ché!

Il dipinto non è un capolavoro, è di realizzazione modesta, ma almeno è simpaticamente coinvolgente e un po' di ironia, sia che si tratti di credere alla versione del soggetto licenzioso o della narrazione della leggenda, non guasta mai.

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