La palude inquietante
Le opere presentate ci trasportano in un universo fantastico e inquietante, dove creature non ancora del tutto formate si ergono su alti pali in una palude misteriosa.
Questi esseri, dalle forme che ricordano vagamente quelle delle scimmie, sembrano essersi evoluti in modo diverso, tra la dimensione animale e quella umana, creando una sorta di ibridazione sinistra.
La narrazione ci conduce in una minuscola isola circondata dalla palude, dove gli esseri sembrano vivere su pali che svettano verso il cielo come colonne di un tempio ancestrale.
Non è chiaro se questi esseri siano umani o anfibi, ma si intuisce che siano parte integrante di un mondo magico e leggendario, forse oscuro e antico.
L'atmosfera che permea queste opere è densa di simbologie e riti magici, che suggeriscono che questi esseri siano il risultato di un'evoluzione non solo fisica, ma anche spirituale.
La sensazione di inquietudine che si prova osservando queste opere è in parte dovuta al loro essere sospese tra il reale e l'immaginario, tra l'umanità e l'animalità, in un universo in cui tutto sembra possibile e nulla è scontato.