Lunetta attribuita alla bottega di Antelami
Un omaggio alla Basilica di Sant'Andrea di Vercelli che ha compiuto 800 anni nel 2019: circondata da una ghiera a racemi, la lunetta istoriata rappresentante il martirio di sant'Andrea situata nel portale centrale della basilica, attribuita alla bottega di Antelami.
La scena principale presenta a sinistra tre fedeli (un giovane, un uomo con la barba e una donna con il velo in testa): al centro sant'Andrea sulla croce; due uomini sono accanto alla croce e sul lato destro si trova il proconsole Egea seduto su uno scranno. Al centro dell’arco è presente la figura di un angelo, con in mano una corona, per trasportare l’anima di sant'Andrea in paradiso.
Alcuni, notando che la croce non è a X (croce divenuta cartello stradale per indicare i passaggi a livello ferroviari incustoditi), hanno avanzato l'ipotesi che si tratti di una Deposizione del Cristo, e che le tre figure a sinistra siano i tre magi, ipotesi che, in particolare riguardo i magi, mi sembra alquanto fantasiosa.
A parte il fatto che la croce a X appare maggiormente nell'iconografia del Santo a partire dal XVII° secolo, se ben si osserva l'opera si nota che i polsi del santo sono avvolti da corde, quindi viene rispettata la tradizione che vuole sant'Andrea legato e non inchiodato, un espediente questo usato per allungarne le sofferenze. Il che dissipa ogni dubbio sull'interpretazione della scena, che viene confermata quella del martirio di Sant'Andrea.
Infatti è senz'altro il martirio di S. Andrea, e lo chiarisce senza ombra di dubbio anche il testo inciso sull'architrave, che inizia con "Predicat Andreas" e termina con "Egeas", nome del proconsole di Acaia che a Patrasso manda Andrea alla crocifissione, rappresentato nell'angolo destro.
A sinistra sta il popolo al quale Andrea rivolge la sua predica; a destra stanno due altri personaggi, uno dei quali abbraccia Andrea, che sono da identificare come il popolo che lo vuole togliere dalla croce, al quale Andrea chiede di desistere e che gli sia consentito di morire sulla croce a imitazione di Cristo.
A fianco, a sinistra, sta Maximilla, moglie di Egea, che prenderà il corpo e lo farà seppellire.
L'iscrizione racconta tutto e accenna anche al diavolo, che nella lunetta invece non è raffigurato, di cui si parla nel racconto agiografico.
Marco Mattiuzzi