Lo scrigno delle Cappelle Medicee, nella chiesa di San Lorenzo a Firenze, conserva al suo interno opere d’arte e di storia incommensurabili, tra queste troviamo la Tomba di Lorenzo Duca di Urbino (1492-1519), nipote di Leone X (1475-1521).
La tomba, realizzata da Michelangelo Buonarroti (1475-1564) nei suoi ultimi anni di permanenza a Firenze, vede immortalato Lorenzo de’ Medici, unico figlio maschio di Piero “il Fatuo” de’ Medici e di Alfonsina Orsini, che fu signore di Firenze e primo ed unico duca di Urbino della dinastia Medici.
Un uomo di bell’aspetto, arguto e colto com’erano di solito i signori del tempo, ma privo di quell’energia e spregiudicatezza necessari a quell’epoca per poter governare efficacemente.
Nonostante i suoi limiti, o forse proprio per questi, Niccolò Machiavelli (1469-1527) gli dedicò il suo “Il Principe” e Michelangelo Buonarroti lo scolpì ritraendolo in abiti da condottiero romano idealizzandolo come “Pensieroso” e “Melanconico“.
Questo atteggiamento riflessivo e pensoso, rappresenta le virtù del principe secondo la tipologia rinascimentale: una esaltazione classica dell’eroe, solo davanti all’inevitabile destino umano, capace di accettare con serenità la sofferenza e l’inevitabile morte.
Dalla sua nicchia la statua del duca sembra anche osservare il fulcro spirituale della cappella, nella quale si riassumono il concetto pagano dell’esaltazione dell’uomo e la speranza cristiana dell’immortalità dell’anima rappresentata dalla statua della Madonna col Bambino sull’incompiuto sepolcro del Magnifico e del fratello Giuliano.
Altre due statue realizzate da Michelangelo sono poste ai lati del suo sarcofago in precario equilibrio come a significare la caducità della vita terrena, due allegorie del tempo che trascorre inesorabilmente: Aurora nell’atteggiamento di svegliarsi dal torpore del sonno e Crepuscolo, in posa inerte come se fosse in procinto di assopirsi.
Le spoglie del duca Lorenzo sono all’interno di una cassa marmorea, ispirata a un’antica edicola nel Pantheon retta da due piedritti e sormontata da un arco di catenaria spezzato al centro e ornato da volute alle estremità.
Da notare che a causa dell’omonimia col nonno Lorenzo il Magnifico (1449-1492), in quanto il nome di entrambi era Lorenzo di Piero de’ Medici, la sua tomba è sovente scambiata per quella del suo antenato, come ho potuto constatare personalmente durante la mia recente visita alle Cappelle Medicee.