Victor Nomin: Un viaggio tra realismo e astrazione
Le opere di Victor Nomin si collocano in una cornice di espressività artistica che abbraccia vari filoni della pittura contemporanea, rivelando una ricerca stilistica peculiare e sofisticata.
Le opere di Victor Nomin si collocano in una cornice di espressività artistica che abbraccia vari filoni della pittura contemporanea, rivelando una ricerca stilistica peculiare e sofisticata.
Il mio set fotografico è il PC e con questo creo ambientazioni 3D, allestisco un mio teatro di posa che popolo di corpi artificiali che con la loro ambiguità – come i manichini utilizzati da Bernard Faucon – provocano sconcerto, inquietudine e turbamento. Al suo interno mi muovo virtualmente alla ricerca dell’inquadratura ideale per il rendering finale, che successivamente manipolerò tramite Photoshop per ricavare l’opera definitiva, quella destinata a diventare la matrice per le stampe destinate al mercato fine-art.
In un mondo troppo spesso indifferente, esistono storie che non trovano voce.
Questo progetto nasce dal desiderio di dare forma e sostanza a quelle storie dimenticate, a quelle vite segnate dal dolore e dalla solitudine.
'Il Silenzio delle Lacrime' è una raccolta di immagini che parlano di infanzia rubata, di sogni spezzati, e di speranze soffocate.
Ogni immagine racconta il viaggio interiore di bambini che hanno perso tutto tranne la loro innocenza, bambini costretti a crescere troppo in fretta, in un mondo che sembra averli dimenticati.
Attraverso i loro occhi, desidero mostrare lo smarrimento di fronte all'incomprensibile dolore, la delicatezza della fragilità umana, e l'innata fiducia che risplende anche nelle tenebre più profonde.
Le immagini sono specchi di un'anima collettiva che riflette il dolore di chi è costretto a vivere in un'eterna penombra. Non sono solo rappresentazioni di un passato mai vissuto, ma simboli di un presente che spesso preferiamo ignorare.
Queste immagini sono state create utilizzando avanzate tecniche di rendering 3D, e in seguito rielaborate con Photoshop per donare loro un aspetto autentico e sgranato, come se fossero vere fotografie scattate utilizzando pellicole in bianco e nero ad alta sensibilità e successivamente stampate su carta ad alto contrasto e grana grossa.
Ma la tecnica, seppur raffinata, è solo un mezzo: il vero scopo del lavoro è risvegliare le coscienze, invitare alla riflessione e, soprattutto, dare voce a chi non ne ha.
La serie è composta da trentasei opere visive, corredate dal testo "Ode al Silenzio delle Lacrime", scritto per l'occasione.